Nella valle del Conca, nell’antica Piana di San Pietro in cotto, che vanta importanti insediamenti romani, l’insensibile Amministrazione Comunale di Montefiore Conca permette la costruzione ex novo di due superflui villini, preludio probabile di ulteriori lottizzazioni. Gli accordi programmatici con l’Università di Bologna, Dipartimento di Archeologia Ravenna: “Progetto Archeologia in Valconca: turismo culturale e nuove forme di valorizzazione del patrimonio archeologico e delle risorse culturali del territorio riminese”, che pure il Municipio di Montefiore aveva sottoscritto nel 2007 con tutti i comuni limitrofi (Morciano, Gemmano, San Clemente) indirizzati lodevolmente alla salvaguardia e alla valorizzazione paesaggistica – ambientale - archeologica della Piana, sono stati disattesi. Così come è stato scavalcato il vincolo di tutela posto dalla Provincia di Rimini (PTCP art. 5.4 “Zone di tutela caratteri ambientali di laghi, bacini, e corsi d’acqua”, e art. 5.5 “Zone ed elementi di interesse storico-archeologico”. E’ vero che sono stati eseguiti sondaggi a cura della Soprintendenza archeologica (non in profondità), che “… hanno evidenziato alcune tracce di frequentazione di epoca romana”, ma è indubbio che l’aspetto paesaggistico-ambientale subirà un altro duro colpo. In un Paese civile tutta l’area della Piana di San Pietro sarebbe tutelata rigidamente dall’aggressione del cemento. Nel vuoto sono caduti i nostri appelli al sindaco di Montefiore. L’intera Piana valorizzata con sondaggi archeologici mirati darebbe lustro e beneficio a tutta la vallata del Conca. Privilegiare un privato a scapito del bene comune non è una politica culturale che paga.
2013 La sconfitta: villini nella piana archeologica e naturalistica di San Pietro in Cotto
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