Teatro Galli stravolto, parte la petizione [20.9.1997]

Rimini Città d’Arte, l’Associazione nasce e denuncia

TEATRO GALLI STRAVOLTO PARTE LA PETIZIONE

Aderisce anche il Soprintendente 

 

RIMINI – Renata Tebaldi, presidente onorario. Più adesioni di Federico Zeri, Claudio Abbado, Pier Luigi Cervellati (architetto), Deanna Lenzi (docente di Storia dell’architettura all’Università di Bologna) Andrea Emiliani (Soprintendente ai Beni Artistici di Bologna).

Mercoledì [17 settembre 1997] è nata l’Associazione Rimini Città d’Arte per la ricostruzione del Teatro Galli come era e dove era e per la salvaguardia di Castel Sismondo. Chiaro l’obiettivo. Attilio Giovagnoli (il presidente) e Giovanni Rimondini (vice) chiedono che il “Galli” sia ricostruito così come concepito da Luigi Poletti nell’800. La prossima settimana inizierà la raccolta di firme. Poi l’Associazione chiederà la ricostruzione di Palazzo Lettimi. Giovagnoli e Rimondini lottano pure contro un progetto – dicono – che non esiste.

Raccontano: “Nel 1985 un concorso premiava un progetto ibrido del gruppo di architetti di Adolfo Natalini, un teatro lunghissimo, lo stesso Natalini lo definiva il teatro strizzato con uno spaventoso torracchione scenico a due ali che si protendeva fino a pochi metri dall’ingresso di Castel Sismondo, opera di Filippo Brunelleschi ed uno dei quattro maggiori monumenti di Rimini”.

Due progetti vennero bocciati a causa di vincoli che tutelano piazza Malatesta. “Malgrado queste sconfitte prevedibili, che sono costate più di un miliardo, da oltre un anno si parla di un misterioso terzo progetto che nessuno ha mai visto. Il Consiglio comunale ha approvato uno stralcio di lavori di restauro della parte storica che stravolge le antiche strutture per adattarle al nuovo misterioso teatro: si prevede di tamponare i grandiosi intercolunni delle scale ottocentesche per ricavare lo spazio dell’ascensore e dei cessi. Se Rimini vuole un teatro l’unica strada è quella della sua ricostruzione filologica. Oggi l’opera di Luigi Poletti è stata studiata e apprezzata dagli studiosi di tutta Europa”. 

[Corriere di Rimini 20 settembre 1997]